Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf) ha deciso di ridurre il numero di ami consentiti nella pesca sportiva dei palamiti da 200 a 50, vietando inoltre l’uso di sistemi automatici per il recupero dell’attrezzatura. Questa decisione si basa su considerazioni tecniche, normative e scientifiche, con l’obiettivo di bilanciare la pratica della pesca ricreativa con la necessità di conservare le risorse ittiche e combattere la pesca illegale.
Il ministro Francesco Lollobrigida ha spiegato che, secondo i pareri del Consiglio Nazionale delle Ricerche e del Reparto Pesca Marittima delle Capitanerie di Porto, l’uso di 200 ami, previsto dalla normativa nazionale da oltre 50 anni, poteva portare a catture superiori ai 5 kg consentiti per i pescatori ricreativi, causando danni ambientali e incentivando l’illegalità.
Nonostante alcune critiche, la riduzione degli ami ha ricevuto l’apprezzamento di importanti organizzazioni come la Fipo, Federpesca, Coldiretti Pesca, i sindacati e il WWF. Il ministro ha sottolineato che il Governo Meloni intende sostenere chi opera onestamente nel settore della pesca professionale e contrastare l’illegalità, preservando la tradizione della pesca del palamite come attività ricreativa, con regole chiare e rispettose delle tradizioni marinare.

